Stefano
Bagnoli We Kids Trio/Un altro viaggio
Genere:
Jazz
Provenienza:
Italia
Anno
/Etichetta: 2012/Ultra Sound Records
Voto
****
Stefano Bagnoli, batteria/ Francesco Patti, sax alto/ Giuseppe Cucchiara, contrabbasso
Considerato
uno dei migliori batteristi del momento, stupefacente produttore di
ritmo e di serrato dialogo del quartetto di Paolo Fresu, Stefano
Bagnoli si concede oggi un viaggio alla scoperta di nuovi talenti. Li
trova in Sicilia, terra dove Stefano suona spesso essendo coinvolto
in vari progetti creativi, tra cui l'insegnamento, difficile arte di
trasferire agli altri il proprio sentire, le proprie conoscenze. In
questo flusso di idee, di suoni, di ritmi, due giovanissimi musicisti
riescono a tessere trame intelligenti in una formazione poco usuale,
mancando infatti del supporto del pianoforte.
Poco
importa. Il preciso e inappuntabile supporto di Stefano è
provocazione continua alle escursioni di Francesco Patti, già dotato
di fraseggio compiuto e di un bel timbro. Al contrabbassista Giuseppe
Cucchiara il difficile compito di fornire le indicazioni ritmiche, di
sottolinearle senza mai eccedere. Di rendersi partecipe al racconto
del solista. Un disco che contiene due brani originali di Stefano
Bagnoli (Gothic Prelude e We kids) accanto ad una serie di standard,
che, ad un primo approccio, potrebbero far pensare al solito,
ennesimo, disco di canzoni più io meno conosciute e più o meno
“scolasticamente” interpretate. E invece le ben riconoscibili
melodie scorrono con fine equilibrio e delicatezza, come nella bella
ma non molto utilizzata Nancy di Jimmy Van Heusen.
Se
ora sono ragazzi, poi cresceranno e il loro bagaglio di esperienza,
di studio e spirito di osservazione non potrà che affinare stile e
idee. Stefano intanto prosegue il suo racconto fatto di alto senso
dello swing, raffinata ironia, esplorazione attenta dell'universo del
ritmo e di tutto ciò che lo possa generare. Il tutto con una
attitudine da pianista, come egli stesso ha affermato in una breve
intervista fatta proprio per Radiogas. Meditate!
Marco
Milanesi
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